STRONG SEA LIFE | Presentati partner e progetto
Nella Sala Filippo Canu del comune turritano presentato il progetto e i partner
IL PROGETTO
Sarà una presenza di 5 anni quella del progetto Strong Sea Life nel Golfo dell’Asinara e nella parte occidentale del nord Sardegna. Il progetto è formalmente iniziato nel dicembre 2021 ed è finanziato nell’ambito del programma Life, settore prioritario Natura e Biodiversità sui fondi stabiliti nella programmazione 2014-2020.
Strong Sea - Survey and TReatment ON Ghost Nets Sea Life ha come scopo quello di proteggere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat Posidonia oceanica e Coralligeno, entrambi inclusi nella Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) e nella rete dei siti Natura 2000. Gli habitat sono stati scelti per il loro elevato valore ecologico e ambientale e per la loro rappresentatività nell'area di studio.
GLI ATTREZZI ABBANDONATI
La minaccia che il progetto si prefigge di affrontare sono gli ALDFG (Abandoned, Lost or otherwise Discarded Fishing Gear): attrezzi da pesca abbandonati, smarriti o altrimenti scartati che giacciono abbandonati nell’ambiente marino continuando una attività di pesca che ha il solo esito di sottrarre risorse all’ambiente. Inoltre la presenza degli attrezzi abbandonati deturpa e distrugge gli habitat interessati, peggiorandone lo stato di conservazione, diminuendone la biodiversità. Il progetto mira quindi a rimuovere gli ALDFG rinvenuti in zone nevralgiche identificate nell’area di studio, e il cui grado di deterioramento e interazione con le componenti biologiche dell’habitat li rendano rimovibile senza arrecare ulteriori danni all’habitat. In alternativa gli ALDFG verranno inattivati in modo da ridurre al minimo la pesca fantasma ma evitando di stressare oltre misura gli habitat sui quali insiste.
LA CONFERENZA
Nella Sala “Filippo Canu” del Comune di Porto Torres si è svolta la conferenza iniziale con la presentazione dei partner e di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, moderata da Paolo Tomassetti di Ispra.
I lavori sono iniziati con le parole del sindaco turritano Massimo Mulas, padrone di casa, che si è mostrato entusiasta del progetto e particolarmente sensibile al tema, come anche la vicesindaca Simona Fois che ha chiuso i lavori sottolineando l’importanza di un partenariato così nutrito e dell’approccio di rete dei soggetti coinvolti per rendere la risorsa mare al centro degli sforzi congiunti, e dare finalmente ad essa l’attenzione e la cura che merita.
Gli interventi di Ispra, capofila di progetto, hanno visto i vertici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sia in presenza che da remoto, aprire ufficialmente i lavori della mattina e simbolicamente del progetto che operativamente inizierà a stretto giro di posta. È intervenuto per i saluti istituzionali il presidente Stefano Laporta che ha parlato del progetto e si è detto soddisfatto che l’evento fosse ospitato in un comune che si sviluppa intorno al mare. Presente, anche lui da remoto, il direttore di Ispra Alessandro Bratti.
Per il Ministero della Transiziome Ecologica presente il DG Patrimonio Naturalistico Mare Oliviero Montanaro con un cenno sull’importanza del progetto e degli attori che lo partecipano ed evidenziando quanto si sposi perfettamente con le priorità e i programmi del futuro del Ministero. Tra i vari interventi istituzionali quello di Gabriela Scanu - Commissario Straordinario Ente Parco Nazionale Asinara, partner di progetto e Gianni Lampis, Assessore all’Ambiente della Regione Sardegna che ha portato i saluti del presidente Christian Solinas, assente per impegni precedentemente presi.
INTERVENTI TECNICI
Si sono poi susseguiti gli interventi tecnici dei vari partner coinvolti ad iniziare dalla Project Leader Serena Lomiri di Ispra che ha descritto il progetto e le varie tappe che si susseguiranno nei 5 anni di lavoro.
La parola è poi passata a Vittorio Gazale, direttore del Parco Nazionale dell’Asinara, con un’intervento sulle praterie di Posidonia oceanica e coralligeno all’interno del Parco.
Il Comm. S. Giovanni Tesei del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha incentrato l’intervento sul problema delle reti fantasma in Sardegna e sull’attività di prevenzione e repressione da loro svolte.
Presente il partner corso del progetto, Rémi Bellia di PETRA Patrimonia Corsica, che ha parlato della situazione delle reti fantasma e del riciclo dei rifiuti di plastica marina. Paolo Tomassetti di Ispra ha affrontato l'argomento dei criteri e delle tecniche di intervento per la gestione degli attrezzi da pesca dispersi. Agris, altro importante partner di progetto, con Simonetto Serra ha focalizzato l’attenzione sulle nasse disperse in mare e pesca fantasma, i risultati di uno studio condotto dall’Ente di ricerca della Regione Sardegna. Si è invece soffermata sul monitoraggio del coralligeno di parete, Paola Gennaro di Ispra.
Dopo gli interventi tecnici su monitoraggio ed eventuale recupero degli attrezzi dispersi si è poi parlato della nuova vita che si può dare a questi materiali.
La parola è andata quindi a Fulgenzio Cocco e Roberto Corda del Consorzio MCM, ad Anita Scafuro di Omega Plastic e a Valentina Deriu della Cooperativa Descaré che ha mostrato borse fatte con materiali di riciclo. Sono intervenuti anche i ragazzi di Risacca di Mazara del Vallo che danno nuova vita alle reti dismesse facendone accessori di alta moda.
Progetto indipendente ma strettamente legato a Strong Sea Life è l’app SeaWatcher realizzata da INFO/RAC Coordinating Unit. A parlare di come può essere integrata con il progetto è stata Lorenza Babbini di Ispra. L’app gratuita dà la possibilità a tutti di segnalare attrezzi dispersi potendo caricare la foto e inserendone la geolocalizzazione.
L’ultimo intervento della giornata è stato quello del nostro presidente Benedetto Sechi che ha analizzato la figura dell’imprenditore ittico, facendo un accenno agli attrezzi da pesca e parlando dell’iniziativa del FLAG relativa alle cassette di plastica riciclata che sono state donate ai pescatori che hanno fatto parte di uno studio sulla pesca tradizionale del nord Sardegna condotto da Agris.
Il progetto è stato ufficialmente presentato ed è già partito, adesso operativamente inizieranno tutte le attività di monitoraggio nel Golfo dell'Asinara e nella zona di Mare di Fuori.