I predatori del mare, minaccia costante per i pescatori
Comunicato stampa del presidente del FLAG, Benedetto Sechi
Non bastava la crisi indotta dalla pandemia con tutti i suoi effetti nefasti sull’economia, i pescatori si devono anche confrontare con il furto del pescato.
Sta infatti crescendo in maniera esponenziale l’azione di pesca illegale nelle acque del Golfo dell’Asinara, ed in particolare nell'Area Marina Protetta del Parco Nazionale.
Il FLAG Nord Sardegna raccoglie le proteste quotidiane di molti pescatori, che ogni giorno si vedono depredare, dagli attrezzi calati in mare, quintali di pescato pregiato.
Il danno arrecato, oltre quello notevole di carattere ambientale, incide sensibilmente sotto l’aspetto economico per gli operatori della pesca, costretti a salpare reti e nasse già svuotate e a dover sostenere i costi di carburante e di gestione complessiva dell’imbarcazione, oltre alla fatica del lavoro perduto.
Difficile pensare che tutto questo prodotto vada a finire solamente per consumi personali, viste le grandi quantità sottratte.
Con l’avvio della stagione turistica, che tutti auspichiamo parta al più presto nel rispetto delle norme anti COVID 19, il fenomeno poterebbe aggravarsi ulteriormente con l’aumento dei consumi, trovando acquirenti poco interessati a verificare l’origine del prodotto.
I controlli sono certamente insufficienti, perciò chiediamo vengano intensificati ma soprattutto coordinati tra le diverse forze dell’ordine direttamente dalla Prefettura di Sassari.
Chi pratica il furto e la pesca illegale con gommoni ma anche con imbarcazioni opportunamente attrezzate fa, presumibilmente, base nei porticcioli dell’area del Golfo dell’Asinara, perciò non dovrebbe essere difficile la loro individuazione.
Sappiamo anche che è difficile trovarli in flagranza di reato, per questo si rende necessario interrompere il circuito furti/collocamento del pescato rubato, non solo con provvedimenti amministrativi, ma anche penali per chiunque si presti ad agevolare questa odiosa pratica di ricettazione, che sta frustrando la categoria e che rischia di diventare un serio problema anche di ordine pubblico, se non si interviene con decisione.
I pescatori partner del FLAG Nord Sardegna e non solo loro, sanno bene che il lavoro a mare è già di per sé particolarmente duro e il pescatore professionista lo pratica con passione e dedizione, consapevole che la risorsa ittica è sempre più scarsa e perciò va tutelata e mantenuta in equilibrio, in quanto ricchezza comune.
Per chi volesse intraprendere questo antico mestiere ci sono certamente spazi, anche diversificando le attività, ma nel rispetto della legalità, unica garanzia del lavoro e del reddito di tutti.
Benedetto Sechi