Convegno (Ri)pensare alla gestione delle risorse nel Mediterraneo

Il report dei due giorni di convegno a Cagliari sul Mediterraneo

Il 3 e 4 dicembre il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Cagliari ha organizzato due giorni di discussioni per (Ri)pensare alla gestione delle risorse nel Mediterraneo.

Nell’Aula Magna del Dipartimento in viale Sant'Ignazio il primo giorno, dopo i saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento Marco Pitzalis, i lavori sono stati introdotti dalla professoressa della Jean Monnet, Francesca Ippolito e presieduti da Massimiliano Piras.

Si sono, così, succeduti interventi di studiosi e docenti provenienti da Francia, Paesi Bassi e varie università italiane.

In particolare, Dante Fedele del CNRS Lille ha portato un focus su aspetti giuridici del diritto di pesca nel sistema tardo medievale; Louis Sicking, delle Università di Amsterdam e Leiden ha parlato della pesca legata alle leggi e alla nuova diplomazia nei mari del nord Europa nel periodo premoderno; Gianluca Borzoni dell’Università di Cagliari ha fatto un focus sulla protezione del Mediterraneo nel XX secolo che ha portato al trattato di Barcellona del 1976. Lorenzo Schiano di Pepe dell’Università di Genova e Chair Jean Monnet ha parlato del Carbon Capture subacqueo e il suo utilizzo nel Mediterraneo, mentre Ilaria Tani dell’Università Milano Bicocca ha affrontato il tema delle Aree marine protette nel Mediterraneo. Nicolò Carnimeo, dell’Università di Bari, si è concentrato sulle Aree marine protette e sulla pianificazione dello spazio marino.

Nella seconda giornata i lavori sono stati coordinati dal giornalista Andrea Frailis.

È arrivata la preziosa testimonianza di Husseini Nibani, dell’Associazione gestione integrata delle risorse (AGIR) ONG del Marocco impegnata in tanti progetti europei, con una grande vocazione per il monitoraggio delle risorse e la cooperazione tra varie aree del Mediterraneo.

Successivamente è intervenuto il direttore del Parco Nazionale de La Maddalena, Giulio Plastina, membro del consiglio direttivo del nostro FLAG, che ha fatto una panoramica sul Parco e l’AMP con le criticità, le peculiarità, i progetti di chi si trova a gestire un enorme patrimonio ambientale tra Sardegna e Corsica.

La parola è poi passata al nostro presidente Benedetto Sechi che ha presentato la nostra realtà in termini di natura dell’associazione, del territorio su cui si trova a operare, delle problematiche e delle opportunità date dai progetti europei per una gestione integrata e cooperativa delle risorse in un’ottica di sostenibilità, il faro che guida la Blue Economy.

L’ultima presentazione della mattinata è stata di Mariano Pintus della Regione Sardegna che ha affrontato il tema della tutele delle acque interne.

La mattinata si è conclusa con un vivace dibattito, durante il quale sono emerse le principali criticità nella gestione delle risorse mediterranee. È apparso evidente il bisogno di superare le conflittualità insite in una macroregione complessa come il Mediterraneo, caratterizzata dalla coesistenza di tanti Paesi, ciascuno con proprie regole, storie e culture.

Accanto ai problemi legati alla gestione delle risorse ambientali e ittiche, non bisogna dimenticare aspetti umanitari di grande rilievo, tra cui le rotte migratorie, spesso tragicamente segnate da perdita di vite umane, e le conseguenze dei conflitti nel vicino Oriente. Affrontare tali sfide con soluzioni condivise è essenziale affinché il Mediterraneo possa diventare un luogo di pace e cooperazione.

Tanta la soddisfazione degli intervenuti che hanno evidenziato come il superamento di tutte queste problematiche possa avvenire solo con lo spirito che ha animato i due giorni di dibattito, con diversi punti di vista, un dialogo continuo e una visione congiunta.

Ringraziamo ancora il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali nella persona del professor Giovanni Sistu per il gradito invito.