Assemblea Soci, novità e futuro

Unità e compatezza per proseguire il lavoro fatto in questi anni ed evitare la modifica dei confini del FLAG

In questa fase di transizione tra Programmazione FEAMP 2014-2020 (che si chiuderà ufficialmente il 21.12.2023) e la nuova FEAMPA 2021-2027 per la quale si sta attualmente valutando il Piano Operativo Nazionale, c’è fermento e dibattito intorno alle novità che entreranno in vigore a livello attuativo e gestionale e in particolare sul nuovo ruolo dei FLAG nei prossimi sette anni.

In questa cornice si è inserita l’Assemblea dei Soci del partenariato del FLAG Nord Sardegna, tenutasi a Sassari il 6 luglio scorso. È stato accolto con interesse il ruolo più centrale ed economicamente ampio che il Mipaaf vuole affidare ai FLAG, con un cospicuo aumento della dotazione minima che passerebbe da 1.000.000,00 di euro a 3.000.000,00 di euro. Accanto a questo aumento però si evince dai documenti ufficiali la riduzione del numero di FLAG a livello nazionale, prevedendo anche l’accorpamento di aree distanti. Da qui la discussione tra i vari partner che hanno sottolineato la bontà del lavoro svolto in questi anni e le peculiarità dell’area del FLAG NS che, con gli oltre 800 km di costa, risulta la più estesa d’Italia, comprendendo anche l’80% delle Aree Marine Protette presenti sul territorio regionale, oltre che Parchi tra i più importanti d’Italia. Questi aspetti rendono impossibile fare paragoni con altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna che ha un unico FLAG per poco più di 200 km di costa totali.

Dall’incontro ricco di spunti e temi di grande attualità, come i parchi eolici offshore, è emerso che quello del FLAG è un partenariato coeso e in espansione (è stato approvato l’ingresso nella compagine dell’impresa sociale FRADI impegnato in questo momento in un progetto di welfare aziendale a Olbia), orientato allo sviluppo del territorio, che intende perseguire politiche atte al riconoscimento del ruolo della Blue Economy attraverso le opportunità e le risorse che arriveranno a livello Comunitario, Nazionale e Regionale e nelle forme consentite dalle norme. 

Pur valutando positivamente l’ampliamento del plafond economico destinato ai FLAG a livello Nazionale, l’Assemblea ritiene che una simile misura possa perdere di efficacia qualora ai FLAG venga richiesta una modifica totale dei confini geografici e della composizione del partenariato che deve essere condivisa, concordata e gestita come processo partecipativo territoriale. Tutti confermano la volontà a restare all’interno del partenariato per la prossima Programmazione per proseguire nell’esperienza positiva fin qui realizzata. Perciò, alla luce di tutto questo Il FLAG Nord Sardegna, che ad oggi copre un’area territoriale che sfiora il 50% del totale delle coste della Sardegna ed è pari al 10% delle coste italiane, intende presentarsi come partenariato per la Programmazione FEAMPA 21/27, secondo le regole e gli indirizzi che saranno comunicati dal Ministero e dall’OI, ma richiede, considerate le particolari condizioni nelle quali si trovano i FLAG sardi rispetto alla volontà politica comunicata dal Ministero, che vi sia un confronto leale ed immediato con i competenti uffici regionali, ai quali dovrà essere posta con urgenza la richiesta di individuare le necessarie soluzioni per assicurare che il lavoro svolto dal partenariato nel FEP 07/13 e nel FEAMP 14/20 non divenga vano per decisioni calate dall’alto e non condivise tra le parti, come invece prescrive il Legislatore Comunitario con l’approccio CLLD e con l’Agenda 2030.

Le preoccupazioni circa il futuro del FLAG hanno portato alla creazione di un documento, frutto delle osservazioni di ogni partner che verrà trasmesso alla Regione Sardegna e agli uffici competenti, rappresentando la posizione ufficiale del partenariato.

Così il presidente del FLAG Nord Sardegna Benedetto Sechi: “L’Unione Europea, dopo avere dato l’indicazione dell’esubero del numero di FLAG, ha lasciato agli Stati membri la libertà di organizzarsi. Il limite è dato dalle risorse assegnate. Gli Stati e le Regioni, con proprie risorse, potrebbero però tranquillamente derogare a tale limite. Stiamo provando a dialogare con le istituzioni regionali perché è un tema che va affrontato a quel livello. Il FLAG NS - conclude - si è occupato e si occupa dello sviluppo sostenibile delle zone di pesca e della sopravvivenza del settore della pesca in particolare, settore fondamentale non solo per lo sviluppo, anche in chiave turistica, ma anche per l’identità”. 

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